Odontoiatria conservativa: cos’è e perché è importante
La conservativa è una branca dell’Odontoiatria che si occupa principalmente della cura della carie dentale.
Come il nome stesso suggerisce, l’ obiettivo è quello di mantenere e, appunto, conservare in bocca i denti colpiti dalla carie o fratture. In primo luogo eliminando il tessuto cariato e poi ripristinando la forma, le funzioni e l’estetica originale dei denti.
Cosa sono le carie?
La carie è la malattia più diffusa in odontoiatria che aggredisce e distrugge i tessuti duri del dente.
Come si può vedere nell’immagine di seguito, ci sono varie evoluzioni in una carie. Prima viene presa per tempo e meglio è.
in Può essere non invasiva ed interessare lo smalto e lo strato sottostante: la dentina.
Può essere penetrante contrassegnata dalla distruzione progressiva dei tessuti duri (smalto e dentina), e dal processo infiammatorio che colpisce il tessuto pulpare (nervo del dente). Nello stato finale vi è la necessità dell’asportazione della polpa e trattamento canalare del dente, pratica comunemente definita come “devitalizzazione”.
Come si curano le carie?
A volte si cerca di evitare l’asportazione della polpa (pulpotomia), ricorrendo all’incappucciamento, vale a dire proteggere la polpa che si è esposta per conseguenza di una carie profonda. Il successo di questa cura è in diretta relazione con la tempestività dell’intervento del medico: se non si interviene per tempo il processo infettivo può portare alla necrosi, ovvero la morte, della polpa.
Questo secondo caso porta alla necessità di ricorrere alla cura canalare per asportare il nervo infetto e mirare al ripristino della sterilità dell’ambiente: obiettivo che a volte purtroppo non viene raggiunto portando all’insuccesso del trattamento stesso. La necrosi della polpa può estendersi oltre l’apice della radice del dente, organizzandosi a scapito dell’osso circostante dando origine ad un granuloma.
Per estirpare il granuloma è necessario intervenire asportando chirurgicamente l’apice del dente tramite l’apicectomia.
Cos’è un’otturazione?
L’otturazione del dente, è la tecnica odontoiatrica conservativa restaurativa che mira al riempimento di una cavità creatasi da un dente a seguito di un evento negativo, come una carie, e mira a recuperane le sue funzioni.
L’otturazione di una carie non penetrante e la ricostruzione della corona di un dente devitalizzato, può essere in amalgama, (lega formata da metalli = argento70%, rame, stagno, zinco che si combinano con il mercurio) o con materiale composito (resine sintetiche alle quali si mescolano particelle inorganiche a base di quarzo).
Per quanto riguarda il nostro operato, l’amalgama è di fatto un materiale obsoleto e non utilizzato più in questo studio dal 1998, preferendo materiali compositi, molto più prestazionali oltre che estetici.
Infatti, si può ricorrere ad un intarsio: ovvero un manufatto eseguito nel laboratorio dell’odontotecnico. Questo manufatto che andrà a ricostruire la parte mancante, può essere in resina, oro, ceramica.
In conclusione, la ricostruzione della corona di un dente devitalizzato può richiedere l’inserimento di un perno nel canale della radice del dente per dare sostegno alla ricostruzione stessa. Perni in fibra di vetro o in carbonio pronti all’uso sono usati normalmente per tale scopo.
Da non confondere con i perni fusi, i quali sono manufatti protesici costruiti in laboratorio dall’odontotecnico e cementati in seconda seduta dal professionista.
Ci teniamo a sottolineare, che nelle cure conservative il preventivo non può contemplare situazioni che si manifestino in corso d’opera come ad esempio la necessità di devitalizzare un dente al quale inizialmente era stata programmata una otturazione.
Solo una radiografia completa (ortopantomografia o panoramica) può evidenziare minute carie tra dente e dente.
I nostri interventi
Generalmente i nostri interventi odontoiatrici conservativi vengono eseguiti in anestesia locale: si ottiene una temporanea interruzione funzionale di alcune fibre nervose con conseguenze desensibilizzazione limitata di un territorio.
Controindicazione assoluta è l’accertata intolleranza al farmaco e la sensibilità allergica, che si può determinare in pazienti già sensibilizzati.
Controindicazioni relative sono diabete mellito, gravidanza; nell’allattamento andrebbe fatta subito dopo la poppata. Nelle affezioni cardiovascolari l’anestetico non deve contenere vasocostrittori.
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